E pensare che ancora non conoscevo questa meravigliosa ricetta. Quando l’ho vista da Lucia, mi ha subito conquistata, ho solo aspettato di avere gli ingredienti giusti, ed eccola qua, la vera pitta di patate salentina, bella e come d’altronde mi aspettavo, buonissima! Golosa come sono, mi sono organizzata per una dose e mezza, praticamente per un reggimento, l’ho preparata con un pochino di anticipo e gustata appena tiepida, una goduria! Ringrazio Lucia per i consigli e per aver condiviso la ricetta originale. Vi rimando nel suo blog, dove nel suo bellissimo post, racconta la storia di questo piatto salentino tradizionale.
(di Lucia)
1 kg di patate a pasta gialla
1 uovo grande
200 g di pecorino salentino ben stagionato
mentuccia
un pugno di pane grattugiato
400 g di cipolle dorate
400 g di polpa di pomodoro fresca (meglio di pomodori San Marzano)
una manciata di olive salentine in salamoia
un cucchiaio di capperi sott’aceto
olio extravergine di oliva q.b.
sale
Procedimento
Lavate le patate, mettetele in una pentola, copritele di acqua fredda e fatele cuocere per circa un’ora. Pelatele e passatele finchè sono ancora calde, poi lasciatele raffreddare. Nel frattempo preparate il sughetto. Affettate sottilmente le cipolle e fatele dorare a fuoco basso, assieme ad una generosa dose di olio extravergine di oliva (preferibilmente del Salento). Dopo una decina di minuti (occhio: le cipolle non devono assolutamente bruciare, tenete la fiamma al minimo e, se occorre, bagnate il soffritto con un goccino di acqua calda) unite la polpa di pomodoro, un pizzichino di sale e continuate la cottura fino a restringimento del sughetto. Poco prima di finire la cottura gettate nella padella capperi e olive snocciolate.
Lavate le patate, mettetele in una pentola, copritele di acqua fredda e fatele cuocere per circa un’ora. Pelatele e passatele finchè sono ancora calde, poi lasciatele raffreddare. Nel frattempo preparate il sughetto. Affettate sottilmente le cipolle e fatele dorare a fuoco basso, assieme ad una generosa dose di olio extravergine di oliva (preferibilmente del Salento). Dopo una decina di minuti (occhio: le cipolle non devono assolutamente bruciare, tenete la fiamma al minimo e, se occorre, bagnate il soffritto con un goccino di acqua calda) unite la polpa di pomodoro, un pizzichino di sale e continuate la cottura fino a restringimento del sughetto. Poco prima di finire la cottura gettate nella padella capperi e olive snocciolate.
Quando sugo e patate saranno freddi, iniziate a “comporre” la pitta. Alle patate precedentemente passate aggiungete l’uovo intero, il formaggio, poco sale, un paio di cucchiai di sughetto preparato (serviranno per dare colore), una fogliolina di mentuccia spezzettata. Impastate il tutto senza indugiare (ricordate che non state facendo un purè!). Ungete una pirofila antiaderente e stendetevi sul fondo la metà dell’impasto in uno strato non troppo alto, sul quale verserete la cipollata.
Coprite con un altro strato di patate (un trucchetto per eseguire quest’operazione al meglio: bagnatevi le mani!) poi ungete la superficie di olio (io a questo punto mi sono divertita a decorarla, facendo delle strisce con i rebbi di un forchettone, giusto per lasciare la mia impronta ;). Completate con una spolverata di pane grattugiato. Infornate a 200°C fino a doratura (nel mio forno ci sono voluti 30’). La pitta si gusta tiepida o meglio ancora fredda.